Parto dall’idea che il modo di percepire un’immagine è sempre una questione molto soggettiva. Quindi, parlare di un disegno noioso o prevedibile è strano e persino sbagliato. Quello a cui mi riferisco è qualcosa di diverso, ovvero la sensazione, davanti a un proprio disegno, che si sarebbe potuto fare qualcosa di più, magari sperimentando, andando alla ricerca di soluzioni diverse, più sorprendenti.

A me è capitato più volte di provare questa sensazione, soprattutto all’inizio del mio percorso da illustratrice, complice anche il mio modo di pensare da designer, che a volte mi ha portata a progettare un po’ troppo razionalmente le mie illustrazioni, anziché affrontarle in modo un più espressivo e istintivo. Non c’è nulla di male in questo modo di lavorare, ma a volte ho sentito il bisogno di uscire dalla mia comfort zone e sbloccare quella vena creativa che avevo dentro. Come uscirne? 

Ti propongo qui un esercizio di disegno fra i miei preferiti: disegnare con la mano non dominante. Si tratta di un piccolo esercizio che può essere eseguito in vari modi – sotto te ne racconto tre diversi – e che si adatta bene a vari soggetti. 

Non è un esercizio che mira direttamente a creare dei prodotti finiti – anzi, l’idea è proprio quella di dimenticarsi per un po’ di raggiungere un qualsiasi obiettivo! -, ma può sicuramente servire ad integrare elementi nuovi nei propri lavori. Tra l’altro, se “l’imprecisione” è una tua cifra stilistica, potrebbero saltar fuori degli sketch molto interessanti.

A me piace molto utilizzare questo esercizio con personaggi umani o animali perché mi sembra un modo efficace per cogliere gli elementi essenziali di una certa espressione del volto o di una postura. Oltre a questo, è una fonte inesauribile di storture molto divertenti.

Mi piace molto anche per un altro motivo: nonostrante io sia un pochino ambidestra, non sono certo abituata a disegnare con la mano sinistra. Ogni volta che mi metto alla prova con questo esercizio, ho come l’impressione di incontrare una nuova me stessa, come se dentro di me ci fossero altri linguaggi e modi di esprimermi che ancora non conosco nemmeno io. Curioso, no? 


I benefici di questo esercizio sono tanti. Eccone alcuni:

  • Esplorare modi diversi e più insoliti di rappresentare un soggetto, giocando con le forme.
  • Cercare una maggiore istintività nel disegno, concentrandosi sugli elementi essenziali e caratteristici di un soggetto
  • Sperimentare nuovi segni grafici e stili
  • Accettare gli errori, giocare con le imperfezioni
  • Rilassarsi e lasciar andare un po’ il controllo

Soprattutto, a mio parere è un ottimo esercizio per divertirsi e ricordarsi che ritagliarsi del tempo per giocare e sperimentare è importantissimo per qualsiasi attività creativa, che sia professionale o meno.

Iniziamo con i materiali. Innanzitutto, per abbracciare completamente lo spirito dell’esercizio, consiglio di utilizzare una matita con mina abbastanza larga, meglio se leggermente spuntata e quindi non precisissima. Può essere una matita di grafite o una matita colorata, meglio non una matita a scatto che ha già un tratto più definito e controllato rispetto alle altre opzioni. 

A prescindere dallo strumento scelto, il consiglio è quello di provare a cancellare il meno possibile e semplicemente andare avanti in caso di errore. Se proprio il pasticcio vi sembra irrimediabile, fate una nuova versione del disegno in un altro punto del foglio. Come vedrete, sono tutti esercizi di breve durata.

Per il resto, basterà avere a disposizione un normalissimo sketchbook o dei fogli di carta bianca. Non vogliamo minimamente sentirci in soggezione, quindi meglio stare alla larga da materiali costosi o che ci possano mettere una pulce nell’orecchio e dirci che stiamo sprecando risorse preziose.

A parte questa breve premessa, le modalità di esecuzione dell’esercizio sono potenzialmente infinite. Qui di seguito, ve ne racconto 3 che ho sperimentato e mi sono state utili.

Che cos’è: In questa versione dell’esercizio si fanno tante ripetizioni veloci, disegnando lo stesso soggetto a più riprese, per sciogliere la mano. 

È un buon esercizio di riscaldamento, quindi il soggetto può essere completamente casuale o scollegato da altri progetti su cui stai lavorando.

Svolgimento: inizia scegliendo un soggetto, a partire da una foto oppure osservandolo dal vivo, a patto che sia statico (non esageriamo con la difficoltà :)). È utile scegliere un soggetto relativamente semplice: un oggetto, una pianta, un animale, un volto. Dedica un paio di minuti ad osservare il tuo soggetto, cercando di cogliere gli elementi principali e scomponendolo in forme semplici con “l’occhio della mente”. 

A questo punto inizia a disegnarlo, usando la mano non dominante. Cerca di fare 3 o 4 ripetizioni, a velocità crescente (per esempio, 5 minuti, poi 3, 2,1,…) prendendo confidenza con il soggetto e provando a disegnarlo in forma sempre più essenziale. 

Che cos’è: In questa seconda opzione, si disegna in maniera alternata con la mano dominante e poi con l’altra, per vedere come evolve il proprio modo di interpretare il soggetto. 

Questo modo di svolgimento dell’esercizio può essere utile mentre si sta studiando un soggetto o di un personaggio, per esplorarlo da più punti di vista e cercare variazioni sul tema.

Svolgimento: come prima, scegli e osserva un soggetto. Disegnalo con la mano dominante, in maniera abbastanza rapida ma anche abbastanza dettagliata. 

Ripeti poi il disegno con la mano non dominante, poi di nuovo altre 3 volte alternando e rendendo il disegno sempre più sintetico ed istintivo e lasciando che la mano con cui disegni di solito impari dall’altra a seguire traiettorie nuove. È importante fare in totale un numero di ripetizioni dispari per chiudere la sequenza con la mano dominante. Osserva ora il risultato: in che modo l’esercizio ha influenzato il tuo modo di disegnare? È cambiato qualcosa? Hai scoperto qualcosa di nuovo?

Che cos’è: In questa terza versione dell’esercizio, si utilizzano le due mani in maniera alternata in varie parti dello stesso disegno.

È una buona opzione quando si vuole provare a variare il proprio tratto all’interno di uno stesso disegno per creare un effetto interessante.

Svolgimento: dopo avere scelto e osservato un soggetto a tua scelta, prova a disegnarlo 3 o 4 volte utilizzando entrambe le mani, ma in parti diverse del disegno. Ad ogni ripetizione, varia sia la proporzione che la distribuzione di una mano o dell’altra all’interno del disegno.  

Ad esempio, se disegni un volto, potresti utilizzare la mano non dominante una volta soltanto per i capelli, una volta per i lineamenti e i contorni del volto, una volta per dei piccoli accessori. Prova a vedere quale combinanzione ti convince di più e, se ci prendi gusto, provane anche altre!

Non tutte le persone sono uguali e c’è chi si trova a proprio agio nel disegno con entrambe le mani. In questo caso, consiglierei di trovare un altro modo di creare uno squilibrio e un diverso grado di difficoltà fra mano destra e sinistra, ad esempio impugnando la matita in maniera più arretrata oppure stringendola a pugno in modo da ridurre il controllo sui dettagli.

Una variante di questo esercizio può prevedere l’uso di uno strumento da disegno con punta larga, come un pastello a cera/olio, oppure un pennarello. In questo modo, ci sarà ancora meno possibilità di concentrarsi sui dettagli e l’attenzione andrà tutta sull’espressività delle forme. Inoltre, in questo modo non potrai cancellare!

Ed eccoci alla fine di questo post, dedicato ad un esercizio creativo che può aiutare a sbloccarsi e sperimentare con nuovi segni grafici e modalità espressive: disegnare con la mano non dominante. 

Ovviamente, quelle che ho condiviso sono solo alcune delle infinite possibilità di questo esercizio. Fammi sapere nei commenti com’è andata oppure posta i tuoi lavori sui social con l’hashtag #cose.illustrazione.  Buon divertimento e buona sperimentazione!

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